Il Corano
Tra le rivelazioni pre-coraniche ed il sublime Corano c'e' una differenza sostanziale. Ciascuna rivelazione pre-coranica ha avuto per suoi destinatari gli uomini appartenenti ad un popolo stanziato su un territorio determinato in un preciso momento storico. I comandamenti contenuti in quelle rivelazioni erano obbligatori solo per i loro destinatari e per la loro discendenza.
Il sublime Corano ha per suoi destinatari tutti gli uomini della terra e per tutti i tempi successivi alla sua rivelazione. Pertanto i comandamenti del sublime Corano sono obbligatori per tutta l'umanità'.
Il sublime Corano e' insegnamento eterno e codice di vita definitivo, che mette fuori corso ogni pratica religiosa diversa dall' islam. Il Profeta Muhammad (pbsl) ha detto:
"Chiunque cerchi la guida altrove ( fuori dal testo coranico) sarà fuorviato da Allah."
CREDERE NEGLI INVIATI
SU DI LORO LA PACE
La fede nella missione apostolico-profetica, come veicolo della rivelazione divina, è il quarto articolo del credo islamico.
Allàh dice nel Corano:
"Non abbiamo mandato Apostoli se non con la lingua della Loro gente, per esporre con chiarezza il messaggio."
Ad ogni gente della terra Allàh ha inviato il Suo Messaggero attraverso Apostoli e Profeti e ogni Messaggero di Allàh parlava la lingua della sua gente, destinataria del messaggio divino, per informarla con chiarezza e senza equivoci.
"Non abbiamo inviato Apostoli se non perché fossero obbediti."
La parola coranica rasùl (apostolo) indica il Messaggero di Allàh, a cui è stata affidata la missione di diffondere una rivelazione scritta. La parola coranica nabiyy (profeta) indica il Messaggero di Allàh , al quale è stata affidata soltanto la missione di predicare, senza però avere ricevuto una Rivelazione scritta.
Il Messaggio di tutti i Messaggeri è un messaggio unico.
Nessuno ha il diritto di essere adorato, tranne Allàh.
Questo è il messaggio della vera religione di Allàh: è il Messaggio dell'Islàm.
Per questo motivo la religione di tutti i Messaggeri di Allàh, Apostoli e Profeti, fu l'Islàm e tutti i Messaggeri di Allàh furono Musulmani.
Ibrahìm (Abramo) ebbe per Sua religione l'Islàm e fu musulmano.
Mosè ebbe per Sua religione l'Islàm e fu musulmano.
Daùd (Davide) ebbe per Sua religione l'Islàm e fu musulmano.
Il Messia (nella lingua greca il Cristo) Gesù, figlio di Maria, Servo di Allàh e creatura umana, a cui Allàh diede esistenza per mezzo di un miracolo , ebbe per Sua religione l'Islàm e fu musulmano.
Ultimo Messaggero di Allàh è Muhammad (pbsl) , Servo ed Apostolo di Allàh, del quale Allàh dice nel Corano:
"Muhammad è l'Apostolo di Allàh ed il Sigillo dei Profeti."
Nel Sublime Corano sono indicati i nomi di venticinque Messaggeri di Allàh.
Adamo: fu la prima creatura umana di Allàh e primo profeta.
Noè : Profeta di Allàh che fu salvato nell'Arca dal diluvio universale con cui Allàh punì l'umanità che, perdutasi nell'idolatria, rifiutava ostinatamente di tornare ad adorare unicamente il suo Creatore.
Sàlih, Sciu'aib e Hud tre Profeti inviati da Allàh a tre popolazioni dell'Arabia.
Abramo: l'Amico intimo di Allàh , il Padre dei Profeti, il Costruttore della Nobile Ka'ba.
Ismaele:figlio di Abramo e di Agar. Collaborò con il padre alla costruzione della Nobile Ka'ba. Progenitore degli Arabi e antenato del Profeta Muhammad (pbsl).
Isacco: figlio di Abramo e Sara.
Giacobbe:figlio di Isacco , venne chiamato Israele e , dal Suo nome , i discendenti di Abramo, per via di Isacco e Giacobbe, si chiamano i Figli di Israele (Israeliti).
Giuseppe:figlio di Giacobbe. Famosa è la Sua vicenda che forma oggetto di un capitolo del Corano.
Giona: il Profeta che Allàh salvò dal ventre della balena.
Mosè ed Aronne: inviati da Allàh a Faraone per liberare dall'oppressione faraonica i Figli di Israele. Mosè ricevette la Torà sul monte Sinai.
Giobbe:proverbiale per la pazienza.
Davide:Profeta e re dei figli di Israele . Ricevette la rivelazione dei Salmi.
Salomone: Profeta e re dei figli di Israele, figlio di Davide.
Elia, Eliseo, Idris, Zulkifl
Zaccaria:il tutore di Maryam, figlia di Imràn.
Gesù:il Suo nome completo è il Messia Gesù, figlio di Maria, Creatura di Allàh, nato miracolosamente, senza padre. Ricevette la rivelazione dell'Evangelo. Non fu crocefisso, ma sottratto da Allàh al complotto omicida degli Israeliti della classe dominante del Suo tempo. E' un segno della imminenza dell'ora della fine del mondo, in cui ritornerà al "Cielo", dove ora è vivente presso Allàh.
CREDERE NELLA VITA FUTURA
La fede nell'esistenza della vita futura è il quinto articolo del credo islamico.
Essa si fonda sull'insegnamento di Allàh e, per questo, la vita futura è verità indubitabile.
Secondo il divino insegnamento, dopo la fine del mondo, tutti gli uomini risorgeranno. Allàh, sia gloria a Lui l'Altissimo, il Re del giorno del Giudizio, celebrerà il Giudizio universale.
Ogni uomo dovrà rispondere delle sue azioni. Se la condotta terrena sarà giudicata conforme agli insegnamenti e ai comandamenti divini, l'esito del giudizio sarà positivo.Se invece la sua condotta nella vita terrena sarà giudicata non conforme agli insegnamenti, l'esito del giudizio sarà negativo.
Nel primo caso la buona condotta aprirà le porte del Paradiso.
Nel secondo caso la cattiva condotta aprirà le porte dell'Inferno.
Il Paradiso è il luogo della somma beatitudine riservato nell'esistenza ultraterrena ai timorati di Allàh.
L'Inferno è il luogo dell'atroce sofferenza, riservato nell'esistenza ultraterrena ai miscredenti, i quali raccolgono i frutti della loro disubbidienza ai comandamenti divini nella vita terrena.
Il Paradiso e l'Inferno non avranno mai fine e dureranno in eterno.
CREDERE CHE TANTO IL BENE QUANTO IL MALE ABBIANO COME CAUSA IL DECRETO DI ALLAH
La provenienza del decreto divino del bene e del male è il sesto articolo del credo islamico.
Non sono, quindi, né il caso, né la fatalità, né la disgrazia le cause degli avvenimenti.
Tutto quello che accade, sia nella vita dell'universo, sia nella vita dell'uomo, dall'evento più insignificante a quello più importante, fa parte di un disegno imperscrutabile di Allàh, alla cui onnipotenza tutto è sottoposto.
Allàh ha dotato l'uomo della capacità di compiere il bene o il male in base ad una scelta volontaria. L'uomo non è costretto a compiere né il bene né il male; se così fosse non ci sarebbe né merito né colpa.
Per decreto divino l'uomo è responsabile della sua condotta.
Anche le libere scelte dell'uomo, che sono alla base della sua responsabilità, appartengono ad un disegno imperscrutabile del volere di Allàh, di cui Allàh si serve per creare la realtà storica delle vicende individuali e collettive dell'uomo.
La fede nel decreto divino è il rifiuto di attribuire poteri divini a cose, persone o circostanza, come avviene, invece, nella superstizione, per effetto delle quali si attribuisce a cose, persone, o circostanze, senza alcun nesso, la causa di fatti positivi o negativi.
La libertà di scelta è un dono e una grazia della Provvidenza divina, di cui l'uomo non perde il possesso e il godimento, fino a quando sceglie le vie del bene. mentre, quando sceglie le vie del male, la sua libertà di scegliere viene menomata, fino al punto di mettere l'uomo nella impossibilità di uscire dalla prigionia del peccato.
Contro le insidie della superstizione il Profeta insegnò questa preghiera:
"O Iddio, non porta il bene nessun altro che Te
e non tiene lontano il male nessun altro che Te
Non c'è né potenza né forza se non per volere di Allàh, l'Altissimo il Sublime!"
Tratto da: http://www.corano.it/menu_sx.html
Tra le rivelazioni pre-coraniche ed il sublime Corano c'e' una differenza sostanziale. Ciascuna rivelazione pre-coranica ha avuto per suoi destinatari gli uomini appartenenti ad un popolo stanziato su un territorio determinato in un preciso momento storico. I comandamenti contenuti in quelle rivelazioni erano obbligatori solo per i loro destinatari e per la loro discendenza.
Il sublime Corano ha per suoi destinatari tutti gli uomini della terra e per tutti i tempi successivi alla sua rivelazione. Pertanto i comandamenti del sublime Corano sono obbligatori per tutta l'umanità'.
Il sublime Corano e' insegnamento eterno e codice di vita definitivo, che mette fuori corso ogni pratica religiosa diversa dall' islam. Il Profeta Muhammad (pbsl) ha detto:
"Chiunque cerchi la guida altrove ( fuori dal testo coranico) sarà fuorviato da Allah."
CREDERE NEGLI INVIATI
SU DI LORO LA PACE
La fede nella missione apostolico-profetica, come veicolo della rivelazione divina, è il quarto articolo del credo islamico.
Allàh dice nel Corano:
"Non abbiamo mandato Apostoli se non con la lingua della Loro gente, per esporre con chiarezza il messaggio."
Ad ogni gente della terra Allàh ha inviato il Suo Messaggero attraverso Apostoli e Profeti e ogni Messaggero di Allàh parlava la lingua della sua gente, destinataria del messaggio divino, per informarla con chiarezza e senza equivoci.
"Non abbiamo inviato Apostoli se non perché fossero obbediti."
La parola coranica rasùl (apostolo) indica il Messaggero di Allàh, a cui è stata affidata la missione di diffondere una rivelazione scritta. La parola coranica nabiyy (profeta) indica il Messaggero di Allàh , al quale è stata affidata soltanto la missione di predicare, senza però avere ricevuto una Rivelazione scritta.
Il Messaggio di tutti i Messaggeri è un messaggio unico.
Nessuno ha il diritto di essere adorato, tranne Allàh.
Questo è il messaggio della vera religione di Allàh: è il Messaggio dell'Islàm.
Per questo motivo la religione di tutti i Messaggeri di Allàh, Apostoli e Profeti, fu l'Islàm e tutti i Messaggeri di Allàh furono Musulmani.
Ibrahìm (Abramo) ebbe per Sua religione l'Islàm e fu musulmano.
Mosè ebbe per Sua religione l'Islàm e fu musulmano.
Daùd (Davide) ebbe per Sua religione l'Islàm e fu musulmano.
Il Messia (nella lingua greca il Cristo) Gesù, figlio di Maria, Servo di Allàh e creatura umana, a cui Allàh diede esistenza per mezzo di un miracolo , ebbe per Sua religione l'Islàm e fu musulmano.
Ultimo Messaggero di Allàh è Muhammad (pbsl) , Servo ed Apostolo di Allàh, del quale Allàh dice nel Corano:
"Muhammad è l'Apostolo di Allàh ed il Sigillo dei Profeti."
Nel Sublime Corano sono indicati i nomi di venticinque Messaggeri di Allàh.
Adamo: fu la prima creatura umana di Allàh e primo profeta.
Noè : Profeta di Allàh che fu salvato nell'Arca dal diluvio universale con cui Allàh punì l'umanità che, perdutasi nell'idolatria, rifiutava ostinatamente di tornare ad adorare unicamente il suo Creatore.
Sàlih, Sciu'aib e Hud tre Profeti inviati da Allàh a tre popolazioni dell'Arabia.
Abramo: l'Amico intimo di Allàh , il Padre dei Profeti, il Costruttore della Nobile Ka'ba.
Ismaele:figlio di Abramo e di Agar. Collaborò con il padre alla costruzione della Nobile Ka'ba. Progenitore degli Arabi e antenato del Profeta Muhammad (pbsl).
Isacco: figlio di Abramo e Sara.
Giacobbe:figlio di Isacco , venne chiamato Israele e , dal Suo nome , i discendenti di Abramo, per via di Isacco e Giacobbe, si chiamano i Figli di Israele (Israeliti).
Giuseppe:figlio di Giacobbe. Famosa è la Sua vicenda che forma oggetto di un capitolo del Corano.
Giona: il Profeta che Allàh salvò dal ventre della balena.
Mosè ed Aronne: inviati da Allàh a Faraone per liberare dall'oppressione faraonica i Figli di Israele. Mosè ricevette la Torà sul monte Sinai.
Giobbe:proverbiale per la pazienza.
Davide:Profeta e re dei figli di Israele . Ricevette la rivelazione dei Salmi.
Salomone: Profeta e re dei figli di Israele, figlio di Davide.
Elia, Eliseo, Idris, Zulkifl
Zaccaria:il tutore di Maryam, figlia di Imràn.
Gesù:il Suo nome completo è il Messia Gesù, figlio di Maria, Creatura di Allàh, nato miracolosamente, senza padre. Ricevette la rivelazione dell'Evangelo. Non fu crocefisso, ma sottratto da Allàh al complotto omicida degli Israeliti della classe dominante del Suo tempo. E' un segno della imminenza dell'ora della fine del mondo, in cui ritornerà al "Cielo", dove ora è vivente presso Allàh.
CREDERE NELLA VITA FUTURA
La fede nell'esistenza della vita futura è il quinto articolo del credo islamico.
Essa si fonda sull'insegnamento di Allàh e, per questo, la vita futura è verità indubitabile.
Secondo il divino insegnamento, dopo la fine del mondo, tutti gli uomini risorgeranno. Allàh, sia gloria a Lui l'Altissimo, il Re del giorno del Giudizio, celebrerà il Giudizio universale.
Ogni uomo dovrà rispondere delle sue azioni. Se la condotta terrena sarà giudicata conforme agli insegnamenti e ai comandamenti divini, l'esito del giudizio sarà positivo.Se invece la sua condotta nella vita terrena sarà giudicata non conforme agli insegnamenti, l'esito del giudizio sarà negativo.
Nel primo caso la buona condotta aprirà le porte del Paradiso.
Nel secondo caso la cattiva condotta aprirà le porte dell'Inferno.
Il Paradiso è il luogo della somma beatitudine riservato nell'esistenza ultraterrena ai timorati di Allàh.
L'Inferno è il luogo dell'atroce sofferenza, riservato nell'esistenza ultraterrena ai miscredenti, i quali raccolgono i frutti della loro disubbidienza ai comandamenti divini nella vita terrena.
Il Paradiso e l'Inferno non avranno mai fine e dureranno in eterno.
CREDERE CHE TANTO IL BENE QUANTO IL MALE ABBIANO COME CAUSA IL DECRETO DI ALLAH
La provenienza del decreto divino del bene e del male è il sesto articolo del credo islamico.
Non sono, quindi, né il caso, né la fatalità, né la disgrazia le cause degli avvenimenti.
Tutto quello che accade, sia nella vita dell'universo, sia nella vita dell'uomo, dall'evento più insignificante a quello più importante, fa parte di un disegno imperscrutabile di Allàh, alla cui onnipotenza tutto è sottoposto.
Allàh ha dotato l'uomo della capacità di compiere il bene o il male in base ad una scelta volontaria. L'uomo non è costretto a compiere né il bene né il male; se così fosse non ci sarebbe né merito né colpa.
Per decreto divino l'uomo è responsabile della sua condotta.
Anche le libere scelte dell'uomo, che sono alla base della sua responsabilità, appartengono ad un disegno imperscrutabile del volere di Allàh, di cui Allàh si serve per creare la realtà storica delle vicende individuali e collettive dell'uomo.
La fede nel decreto divino è il rifiuto di attribuire poteri divini a cose, persone o circostanza, come avviene, invece, nella superstizione, per effetto delle quali si attribuisce a cose, persone, o circostanze, senza alcun nesso, la causa di fatti positivi o negativi.
La libertà di scelta è un dono e una grazia della Provvidenza divina, di cui l'uomo non perde il possesso e il godimento, fino a quando sceglie le vie del bene. mentre, quando sceglie le vie del male, la sua libertà di scegliere viene menomata, fino al punto di mettere l'uomo nella impossibilità di uscire dalla prigionia del peccato.
Contro le insidie della superstizione il Profeta insegnò questa preghiera:
"O Iddio, non porta il bene nessun altro che Te
e non tiene lontano il male nessun altro che Te
Non c'è né potenza né forza se non per volere di Allàh, l'Altissimo il Sublime!"
Tratto da: http://www.corano.it/menu_sx.html
Leggi il corano in arabo con traduzione e traslitterazione a fronte: http://transliteration.org/quran/WebSite_CD/MixItalian/Fram2E.htm