I TESTI SACRI DELLE TRE RELIGIONI MONOTEISTE
LA BIBBIA EBRAICA
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LA BIBBIA CRISTIANA
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IL CORANO
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ECCO PERCHÉ BIBBIA E CORANO NON SONO SIMILI

di don Eligio Gosti
Durante l’incresciosa polemica, che speriamo ormai sopita, sulle dichiarazioni del Papa emeritoBenedetto XVI in Germania, vari giornali hanno scritto che Bibbia e Corano contengono ugualmente espressioni violente e quindi sono simili. Cosa non affatto vera.
B - La Bibbia è un racconto cronologico, approssimativo nel Vecchio Testamento, più legato al tempo nel Nuovo Testamento.
C - II Corano non ha nessuna cronologia e i vari capitoli ( sure ) sono ordinati secondo la lunghezza: dalle più lunghe alle più corte,
B - La Bibbia ha molti autori, gli agiografi: gente di varia cultura, stile, formazione.
C - II Corano ha un solo autore, assoluto : Dio.
B - La Bibbia è stata composta e raccolta in lunghissimi tempi.
C - II Corano ha solo due blocchi: I capitoli scritti alla Mecca quando Maometto aveva un messaggio solo religioso. Quelli scritti a Medina quando Maometto era un capo politico e militare.
B - La Bibbia ha una autorità interpretativa unica, che è la Chiesa.
C - II Corano non può essere interpretato da nessuno perché è parola di Allah.
B -Ecco la sostanziale differenza tra i due libri. LA BIBBIA E’ISPIRATA DA DIO.
C - IL CORANO E’ D-E-T-T-A-T-O in lingua araba chiara.
B - Quindi nella Bibbia la cosa più importante è captare il messaggio che Dio vuole trasmettere all’Uomo circa la fede e la morale: Tutto il resto è frutto della cultura, del pensiero, degli usi e costumi dell’agiografo. Dio da un messaggio che lo scrittore sacro riveste delle sue categorie mentali e culturali.
C - II Corano ha un prototipo in paradiso scritto in lettere arabe dall’eternità e niente e nessuno lo può modificare.
B - Gli ebrei e i cristiani hanno lasciato cadere lungo i secoli quelle che erano le prescrizioni igieniche, culturali del tempo in cui vivevano gli scrittori sacri e hanno cercato di conservare l’autenticità della rivelazione.
C - II Corano ha traghettato nei secoli il blocco intangibile delle rivelazioni fatte al Profeta attraverso l’Angelo Gabriele e tali devono rimanere in eterno. Per questo oggi il Corano imprigiona e paralizza l’Islàm e i tentativi di rompere questa catena finora sono risultati inutili.
B - Tornando alle espressioni violente, aggressive, crudeli contenute nella Bibbia, non vanno riferite a Dio ma allo scrittore che le mette in bocca a Dio per dargli autorità. Che in qualche luogo c’erano i giganti, che il cagnolino di Tobiolo dimenava la coda, che i fanciulli siano sfracellati al suolo, sono frasi che lo scrittore adopera secondo il proprio sentire.
C - Nel Corano le disposizioni che valevano per un mondo beduino, vanno conservate ancora intatte nel mondo di oggi. Cosi la sharia, la legge coranica è la norma suprema ed eterna per tutti i musulmani.
B - Nella Bibbia dunque il messaggio di salvezza è attribuito a Dio. Il linguaggio con il quale si esprime è dovuto agli uomini.
C - Nel Corano ci sono espressioni di grande rispetto per la libertà di fede e nello stesso tempo inviti a uccidere i miscredenti. Ai primi si appellano i veri musulmani, ai versetti intolleranti si richiamano i fondamentalisti. Per interpretare il Corano c’è la cosiddetta teoria dell’abrogante’. Cioè Dio può cambiare in seguito quello che ha proclamato prima. Ma non essendoci un ordine cronologico nessuno sa quale è la vera rivelazione di Dio. Di qui i diversi modi di vivere e interpretare la volontà di Allah.
Fondamentale è la distinzione tra ispirazione e dettatura.
IL RAMADAN
Dal giorno 23 scorso i musulmani hanno iniziato il digiuno del mese di Ramadàn per prepararsi alla notte della grande rivelazione del Corano. I cristiani sorridono quando sentono parlare di questa pratica che è il secondo pilastro della fede islamica: Dicono: Digiunano di giorno, ma si abbuffano di notte!
Provate voi allora a stare senza mangiare, senza bere, senza fumare, senza sesso dall’alba al tramonto!
Cosa molto difficile specialmente quando il mese del digiuno cade nel periodo estivo con il caldo dell’Oriente.
Il Ramadàn invece è un grande insegnamento che i musulmani danno ai cristiani che ormai non sanno più tare nemmeno il piccolo digiuno del mercoledì delle ceneri e del venerdì santo. Che hanno trasformato la vigilia di Natale in un cenone pantagruelico che offende la festa e i poveri affamati.
Naturalmente da questa pratica faticosa sono dispensati i bambini, i malati, le gestanti e quanti sono nella impossibilità di farlo. E’ una grande disciplina che amalgama un popolo e lo proietta verso l’alto. I Paesi e le città entrano in un composto silenzio che si rompe la sera quando il digiuno finisce nella cerchia gioiosa di famiglia e di amici.
Da osservatori onesti che criticano i lati negativi, dobbiamo essere altrettanto onesti nel riconoscere ai musulmani i loro lati migliori che possano diventare esempio e richiamo per tutti. Dio che tutto vede e tutto annota non può non tener conto del sacrificio che milioni di persone fanno in suo nome per ringraziarlo del grande dono del Corano.
Papa Giovanni Paolo II, qualche anno fa prima di morire, invitò anche i cristiani ad unirsi ai mussulmani con il digiuno almeno dell’ultimo giorno. Guardiamo con grande rispetto questa pratica islamica e uniamoci a loro con qualche sacrificio che non riguarda solo il corpo, ma può riguardare lo spirito. Digiuno di parole, di televisione, di divertimenti, di sprechi, ecc..
Piace concludere con le parole del Profeta: “ Se Allah avesse voluto, avrebbe potuto crearvi di una sola religione. Ne ha permesse molte perché vi emuliate a vicenda”.
Forza dunque in questa che è la vera gara di civiltà.
Durante l’incresciosa polemica, che speriamo ormai sopita, sulle dichiarazioni del Papa emeritoBenedetto XVI in Germania, vari giornali hanno scritto che Bibbia e Corano contengono ugualmente espressioni violente e quindi sono simili. Cosa non affatto vera.
B - La Bibbia è un racconto cronologico, approssimativo nel Vecchio Testamento, più legato al tempo nel Nuovo Testamento.
C - II Corano non ha nessuna cronologia e i vari capitoli ( sure ) sono ordinati secondo la lunghezza: dalle più lunghe alle più corte,
B - La Bibbia ha molti autori, gli agiografi: gente di varia cultura, stile, formazione.
C - II Corano ha un solo autore, assoluto : Dio.
B - La Bibbia è stata composta e raccolta in lunghissimi tempi.
C - II Corano ha solo due blocchi: I capitoli scritti alla Mecca quando Maometto aveva un messaggio solo religioso. Quelli scritti a Medina quando Maometto era un capo politico e militare.
B - La Bibbia ha una autorità interpretativa unica, che è la Chiesa.
C - II Corano non può essere interpretato da nessuno perché è parola di Allah.
B -Ecco la sostanziale differenza tra i due libri. LA BIBBIA E’ISPIRATA DA DIO.
C - IL CORANO E’ D-E-T-T-A-T-O in lingua araba chiara.
B - Quindi nella Bibbia la cosa più importante è captare il messaggio che Dio vuole trasmettere all’Uomo circa la fede e la morale: Tutto il resto è frutto della cultura, del pensiero, degli usi e costumi dell’agiografo. Dio da un messaggio che lo scrittore sacro riveste delle sue categorie mentali e culturali.
C - II Corano ha un prototipo in paradiso scritto in lettere arabe dall’eternità e niente e nessuno lo può modificare.
B - Gli ebrei e i cristiani hanno lasciato cadere lungo i secoli quelle che erano le prescrizioni igieniche, culturali del tempo in cui vivevano gli scrittori sacri e hanno cercato di conservare l’autenticità della rivelazione.
C - II Corano ha traghettato nei secoli il blocco intangibile delle rivelazioni fatte al Profeta attraverso l’Angelo Gabriele e tali devono rimanere in eterno. Per questo oggi il Corano imprigiona e paralizza l’Islàm e i tentativi di rompere questa catena finora sono risultati inutili.
B - Tornando alle espressioni violente, aggressive, crudeli contenute nella Bibbia, non vanno riferite a Dio ma allo scrittore che le mette in bocca a Dio per dargli autorità. Che in qualche luogo c’erano i giganti, che il cagnolino di Tobiolo dimenava la coda, che i fanciulli siano sfracellati al suolo, sono frasi che lo scrittore adopera secondo il proprio sentire.
C - Nel Corano le disposizioni che valevano per un mondo beduino, vanno conservate ancora intatte nel mondo di oggi. Cosi la sharia, la legge coranica è la norma suprema ed eterna per tutti i musulmani.
B - Nella Bibbia dunque il messaggio di salvezza è attribuito a Dio. Il linguaggio con il quale si esprime è dovuto agli uomini.
C - Nel Corano ci sono espressioni di grande rispetto per la libertà di fede e nello stesso tempo inviti a uccidere i miscredenti. Ai primi si appellano i veri musulmani, ai versetti intolleranti si richiamano i fondamentalisti. Per interpretare il Corano c’è la cosiddetta teoria dell’abrogante’. Cioè Dio può cambiare in seguito quello che ha proclamato prima. Ma non essendoci un ordine cronologico nessuno sa quale è la vera rivelazione di Dio. Di qui i diversi modi di vivere e interpretare la volontà di Allah.
Fondamentale è la distinzione tra ispirazione e dettatura.
IL RAMADAN
Dal giorno 23 scorso i musulmani hanno iniziato il digiuno del mese di Ramadàn per prepararsi alla notte della grande rivelazione del Corano. I cristiani sorridono quando sentono parlare di questa pratica che è il secondo pilastro della fede islamica: Dicono: Digiunano di giorno, ma si abbuffano di notte!
Provate voi allora a stare senza mangiare, senza bere, senza fumare, senza sesso dall’alba al tramonto!
Cosa molto difficile specialmente quando il mese del digiuno cade nel periodo estivo con il caldo dell’Oriente.
Il Ramadàn invece è un grande insegnamento che i musulmani danno ai cristiani che ormai non sanno più tare nemmeno il piccolo digiuno del mercoledì delle ceneri e del venerdì santo. Che hanno trasformato la vigilia di Natale in un cenone pantagruelico che offende la festa e i poveri affamati.
Naturalmente da questa pratica faticosa sono dispensati i bambini, i malati, le gestanti e quanti sono nella impossibilità di farlo. E’ una grande disciplina che amalgama un popolo e lo proietta verso l’alto. I Paesi e le città entrano in un composto silenzio che si rompe la sera quando il digiuno finisce nella cerchia gioiosa di famiglia e di amici.
Da osservatori onesti che criticano i lati negativi, dobbiamo essere altrettanto onesti nel riconoscere ai musulmani i loro lati migliori che possano diventare esempio e richiamo per tutti. Dio che tutto vede e tutto annota non può non tener conto del sacrificio che milioni di persone fanno in suo nome per ringraziarlo del grande dono del Corano.
Papa Giovanni Paolo II, qualche anno fa prima di morire, invitò anche i cristiani ad unirsi ai mussulmani con il digiuno almeno dell’ultimo giorno. Guardiamo con grande rispetto questa pratica islamica e uniamoci a loro con qualche sacrificio che non riguarda solo il corpo, ma può riguardare lo spirito. Digiuno di parole, di televisione, di divertimenti, di sprechi, ecc..
Piace concludere con le parole del Profeta: “ Se Allah avesse voluto, avrebbe potuto crearvi di una sola religione. Ne ha permesse molte perché vi emuliate a vicenda”.
Forza dunque in questa che è la vera gara di civiltà.